Qualis vita, finis
ita
In
morte di Giovanni Paolo II:
Note
poco encomiastiche
Mentre
tutti i grandi mezzi di comunicazione si scatenano a cantare, con sospetto
unanimismo, le lodi Giovanni Paolo II e anche coloro che per 364 giorni all’anno pugnalano la morale e la dottrina cattolica,
prendono per un giorno le gramaglie per il defunto, si può tracciare un rapido
bilancio dello scomparso fuori del coro e di là dall’enfasi sentimentale dei parrocchiani
in gita turistica a Roma con il pretesto dei funerali?
Siamo infatti certi che la storia o, meglio,
Compito
primario di un Papa è quello di confermare nella Fede i fratelli. Ha fatto
questo Giovanni Paolo II? Vediamolo, scorrendo i suoi pronunciamenti a volo di
uccello.
ECUMENISMO - Ha indetto, benedetto, partecipato e fatto
partecipare a raduni ecumenici e interreligiosi a massa (celebri le adunanze panreligiose di Assisi del 1986 e
del 2002), equiparando la vera alle false religioni e attribuendo a queste ultime
una qualche funzione salvifica, mentre il dogma insegna che fuori della Chiesa
Cattolica non c’è salvezza e che scismatici, eretici, giudei, pagani e idolatri
vari, se non entrano visibilmente o quanto meno invisibilmente dentro questa
sola Chiesa, si dannano. Addirittura si è recato in sinagoga, autorizzando il
giudaismo che rifiutò Gesù
Cristo e lo mise in croce a pensare di essere ancora erede delle promesse
dell’Antico Testamento sul Messia, promesse ormai adempiutesi in Gesù Cristo. Si è recato in moschea, ha
baciato il Corano, il libro sacro della setta musulmana; è entrato in templi idolatrici; ha ricevuto in fronte il battesimo indù, fatto
con sterco di vacca. L’effetto pratico è stato quello
di abbassare
COMUNISMO - Non solo non ha fatto nulla per farlo
crollare, né da Arcivescovo di Cracovia, né dopo (il comunismo sovietico è
caduto per crisi interna e per la fermezza della politica statunitense di Ronald Reagan). Ma, continuando
nell’Öst-politik vaticana varata da Giovanni XXXIII e
da Paolo VI sulla linea del vaticano II, che si rifiutò
di ripetere la condanna del comunismo, Woytjla ha
ricevuto e coperto con il prestigio della Chiesa tutti i leaders comunisti, persecutori
dei cattolici e con le mani lorde del loro sangue: così con Gorbaciov
e moglie, quando era a capo dell’URSS, a dispetto della sanguinosa repressione
nei Paesi baltici; così con il polacco Jaruzelski;
così con Mandela. A Fidel
Castro poi ha riservato un trattamento speciale, ricevendolo non solo in
Vaticano, ma recandosi a omaggiarlo a Cuba, nonostante
il disperato appello dei dissidenti cubani e nonostante le fucilazioni e le
incarcerazioni disposte dal regime. Si capisce perché el Lìder Maximo lo descriva all’indomani
della morte come “un indimenticabile
amico”. Identico atteggiamento aperturista con la Cina comunista e con la chiesa patriottica cinese scismatica, che perseguita i cattolici
fedeli alla Santa Sede. Si aggiunga l’abbandono del Libano cristiano, che ha
dovuto attendere l’era Bush, per veder liberate le sue terre dall’occupazione siriana.
PACIFISMO E
IMMIGRAZIONISMO - Identica linea filo-comunista, terzomondista
e filo-islamica Giovanni Paolo II ha manifestato al tempo della prima e della
seconda Guerra del Golfo, benedicendo il letamaio delle manifestazioni dei
centri sociali, dei parrocchian-bolscevichi e di
tutte le sinistre che osteggiavano la politica dell’amministrazione
conservatrice statunitense. Addirittura l’emissario a Bagdad
di Woytjla, il card. Etchegaray, già organizzatore del raduno interreligioso di Assisi del 1986, aveva solo parole di elogio per Saddam Hussein, come per la Cina
comunista. Parimenti costante è stato l’impegno di Giovanni Paolo II nel
favorire il fenomeno migratorio e la nascita di una società multietnica
e multireligiosa, soprattutto benedicendo l’operato delle varie Caritas e dei missionari più progressisti.
NUOVO CONCORDATO E RINUNCIA ALLO STATO
CATTOLICO - In accordo con Craxi nel
NAZIONALISMO POLACCO e rivoluzione francese - Alla Dieta di Varsavia Woytjla
si è messo a cantare a squarciagola l’inno nazionale assieme ai parlamentari
polacchi. Quest’inno elogia Bonaparte,
l’infame rivoluzione francese, il generale Dombrowski
alleato del còrso nell’opera di distruzione dell’Italia e dell’Europa cattolica e tradizionale. Fu composto
il 30 giugno
MASSONERIA E FALSA SCIENZA - Del pari dal nuovo Codice di Diritto Canonico è
sparita ogni esplicita menzione di condanna della setta massonica. Giovanni
Paolo II ha ricevuto del resto diverse associazioni paramassoniche, alcune di
basso livello come i rotariani,
altre ben peggiori, fra cui addirittura il ‘Bnai Brith, la massoneria
giudaica. La revisione da parte di Giovanni Paolo II
del processo che condannò Galileo alla recita dei sette salmi penitenziali per
le sue intrusioni nell’interpretazione dei Testi Sacri, condanna disposta dal
Cardinale gesuita San Roberto Bellarmino in accordo
con il Papa del tempo, ha dato nuova linfa a un cavallo di battaglia (quantunque
infondato) della propaganda massonica e di tutti gli anticlericali. Idem dicasi per i cedimenti woytjliani all’infondata ipotesi evoluzionista darwiniana.
LITURGIE CREATIVE - Spaventose le coreografie da stadio, le concelebrazioni,
i paramenti e gli oggetti da Messa o le liturgie creative di Giovanni Paolo II,
che fu tra i primi a dare la comunione in mano ben
prima che i vescovi italiani l’autorizzassero. Ha confermato gli orrori neoprotestantici della nuova messa conciliare,
aggiungendovi le danze tribali e terzomondiali nella Basilica di San Pietro o
addirittura nudiste, con lettrici a seno scoperto all’estero. Ha anche
manomesso le stazioni della Via Crucis consegnateci
dalla Tradizione per consentire soltanto, in spirito protestante, quelle che
compaiono nei Vangeli. Anche la pratica otto volte
secolare del Santo Rosario è stata da lui scassinata, introducendo i cosiddetti
misteri della luce di sua invenzione.
Ha introdotto un nuovo Rituale Esorcistico inefficace
e invalido, tant’è che tutti gli esorcisti ricorrono
ancora a quello vecchio postridentino.
SINODALIZZAZIONE E DEMOCRATIZZAZIONE
DELLA CHIESA - Grazie al nuovo ruolo
riconosciuto dal vaticano II alle Conferenze Episcopali, queste hanno acquisito
un potere crescente che ha messo sempre più in ombra
FEMMINISMO, EDUCAZIONE
SESSUALE E MORTE CEREBRALE - Nella Lettera Apostolica Mulieris dignitatem si è scagliato contro il
potere maschile, parlando di giusta opposizione femminile a quanto prescrive (oltre
che la natura)
MORALE SESSUALE, DIFESA DELLA VITA E
RADICI CRISTIANE - Vero è che Woytila ha difeso il matrimonio, la famiglia e la morale
sessuale della Chiesa, contro aborto, divorzio, omosessualismo,
eutanasia e ha richiesto invano l’inserimento delle radici cristiane nella
costituzione europea. Ma la salvaguardia di queste
posizioni è stata così debole da non aver avuto nemmeno il coraggio di chiedere
l’abrogazione dell’aborto e tanto meno del divorzio ai parlamentari italiani,
quando Giovanni Paolo II si è recato in visita alle Camere (e dire che oggi vi
sarebbe tendenzialmente una maggioranza antiaborista fra i parlamentari); ha
chiesto loro invece un’amnistia per i detenuti, in un contesto di ordine
pubblico precario, così da accrescere il senso d’impunità dei malfattori e
l’insicurezza degli onesti. Idem per la parata sodomita a Roma nell’anno giubilare 2000 o per
l’Unione Europea presieduta da Prodi: se la diplomazia vaticana avesse voluto a
qualsiasi costo evitare i pederasti per le strade della Città Santa o imporre
un riferimento alle radici cristiane o mettere uno stop all’invadenza
comunitaria a pro delle coppie omosex, minacciando sanzioni elettorali, certamente
avrebbe ottenuto qualche rilevante successo. Anche la normativa che
consente la fecondazione artificiale, strenuamente difesa dalla Conferenza
Episcopale Italiana ha trovato avvallo in Giovanni Paolo II, Primate d’Italia, pur
se non è cattolica, ammettendo la fecondazione omologa (cioè
all’interno del matrimonio e di coppie di fatto) e consentendo la soppressione
di due embrioni su tre di quelli che vengono impiantati.
CONCLUSIONE - Da quanto siamo venuti dicendo, si capisce perché
lo spirito del mondo piange oggi Giovanni Paolo II Magno, com’è stato chiamato, invocandone magari una canonizzazione
immediata, a furor di stampa e di auditel.
“Guai a voi quando tutti gli uomini
parleranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi
profeti!” (Luca 6, 26). E Gesù
soggiungeva: “Io non prego per il mondo”.
Asciughiamo perciò le lacrime della Santa Chiesa da Giovanni Paolo II e dagli
uomini del vaticano II così terribilmente lacerata e castigata, affinché Ella asciughi le nostre lacrime di perseguitati per la Fede
da quanti oggi occupano indegnamente e sacrilegamente le leve della Chiesa, in alleanza
con la rivoluzione anticristiana. Infatti, “se
il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo,
il mondo amerebbe ciò ch’è suo; poiché invece non
siete del mondo […] per questo il
mondo vi odia. […] Nessun servo è più grande del suo padrone. Se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Giov.
15, 18-20). Preghiamo Iddio, per le promesse di Fatima, che ci conceda un Papa Cattolico, che venga al più presto
Verona,
7 aprile 2005
Maurizio-G. Ruggiero